Sebastian Tubiana nasce il 31 agosto
                        1976, da mamma Franca e papà Aldo in quel di Lonate
                        Ceppino in provincia di Varese. 
                      Ragazzo allegro e vivace, come lo definivano
                      i suoi insegnanti fin dalle scuole elementari, ma anche
                      estroverso e altruista, atteggiamenti che hanno caratterizzato
                      tutta la sua vita.
                      A dieci anni inizia a correre in bicicletta, e partecipa
                      alle sue prime gare nella categoria dei giovanissimi allora
                      chiamata dei “primavera”, continuando fino
                      all’età di sedici anni, quando rendendosi
                      conto che la competizione non rispecchiava il suo modello
                      di vita, decide di abbandonare le gare. Terminati gli studi
                      dopo essersi diplomato, spinto dalla passione per le due
                      ruote, riprende la bicicletta in veste di cicloamatore
                      e in compagnia di amici intraprende diversi viaggi. 
                      Le
                      avventure più impegnative e i più affascinanti
                      sono quelle che lo vedono protagonista di una lunga pedalata
                      in terra francese, direzione Parigi e il tour dell’Islanda.
                      Riscopre il piacere del numero sulla schiena partecipando
                      più volte alla mitica “Maratona delle Dolomiti” e
                      anche alla granfondo “Nove Colli” che si svolge
                      a Cesenatico, ma è quando scopre il mondo delle
                      randonnèe che trova il suo ambiente ideale. Il suo
                      motto è “Io vagabondo”, come recita
                      la sua canzone preferita, ed è nel 2003 che rispondendo
                      alla sua voglia di libertà, nasce il sogno di prender
                      parte alla Paris-Brest-Paris, ultramaratona di 1240 km
                      che si svolge ogni quattro anni, con partenza dalla capitale
                      francese, già meta dei suoi raid ciclistici. 
                      Come
                      spesso capita, la vita ha in serbo per lui un destino diverso
                      e la notte del 25 maggio 2003, durante l’ultima prova
                      per accedere alla manifestazione transalpina, un brutto
                      incidente stradale lo priva per sempre del suo sogno. Il
                      gruppo dei randonneurs italiani che quell’anno parte
                      per Parigi, scosso dal tragico evento, decide di testimoniare
                      il suo affetto per Sebastian colorando le proprie biciclette
                      con gli adesivi che recitano “Sebastian sei con noi”.